
In generale allevare o anche solo tenere animali domestici o d’affezione meno ‘comuni’ ( ovvero, escludendo cani, gatti, canarini, ecc. ) non è sempre permesso o immediatamente possibile. Specie considerate come selvatiche, a seconda della legislazione dello stato possono essere permesse, permesse previa autorizzazione\conseguimento di specifici certificati, vietate del tutto. E anche per quelle permesse ci sono casi in cui, come qui in Francia, può non essere necessario niente, oppure dei certificati di cessione oppure anche identificazione fatto da un veterinario specializzato tramite chip o foto e conseguente registrazione degli esemplari dentro un registro nazionale.
Questi tritoni non appartengono a specie per cui esistano protezioni particolari né in Italia né in Francia e non richiedono documentazione di alcun tipo. La legislazione italiana è in fase di cambiamento ma, ad oggi vieta la detenzione delle specie autoctone e, con il decreto 135/2022, di tutti gli esemplari prelevanti in natura, salvo quelli appartenenti a cinque specie di pesci e un nudibranco. Ulteriori leggi sono attese contenenti ulteriori liste, ma difficilmente dovrebbero avere un effetto su quella che è probabilmente la specie di urodelo più diffusa in cattività ( o la seconda, se la prima fossero gli Axolotl ).
I Pleurodeles non sono fauna italiana, il loro areale si estende in penisola iberica e Nord Africa, e sono comunemente allevati in cattività. Non richiedono quindi nessun certificato né Italia né in Francia ma in caso di cessione, io compilerei il formulario francese di cessione, che di fatto è un’autocertificazione, come fece con me la persona che mi ha ceduto i due individui giovanili, provenienti dal Belgio. Non è necessario, ma magari potrebbe diventarlo in futuro.
