Un animale domestico è sempre una impegno, e certamente anche questi tritoni necessitano di cure e attenzioni da parte dei proprietari. Tuttavia, fra tutti gli animali che si possono avere, i Pleurodeles ( attenzione, i Pleurodeles non un tritone qualsiasi) sono probabilmente tra i più semplici.
Inutile paragonarli a animali più classici, come cani o gatti che evidentemente richiedono un impegno in termini di attenzione e di tempo ovviamente molto maggiore, ma anche nel panorama di terrariofilia o aquariologia hanno i loro netti vantaggi.
Partiamo dalla stabulazione. Molti tritoni e salamandre hanno fasi terrestri e acquatiche, per cui è necessario avere un acquaterrario, con parti sia emerse che d’acqua piuttosto estese. Inoltre durante la fase terrestra la maggioranza degli anfibi è poco visibile, riducendo l’attratività di certe specie. Nel caso dei Pleurodeles si può allestire un acquario, decorarlo e piantumarlo come più si preferisce e questi anfibi ne saranno felicissimi. Sono abbastanza grossi (superano i 20 cm ) e sono parecchio attivi quindi per una coppia un minimo di 60 litri ( per esempio 60X30x30 ) è d’obbligo, ma io suggerirei almeno un 80 litri.
La qualità dell’acqua non è un parametro fondamentale come con i pesci, sopratutto in acquari ben piantumati qualche cambio d’acqua e una pulizia del fondo all’occorrenza sono sufficienti, senza doversi preoccupare di giusti parametri chimici.
Il tipo di illuminazione è spesso un parametro critico quando si parla di rettili, perché molte specie richiedono lampade specifiche, a seconda della specie, che producano la giusta quantità di raggi UV, sufficienti ad evitare malformazioni ossee ma non eccessive che causerebbero scottature e danni alla pelle. Con gli anfibi, e i pleurodeles non fanno eccezione, questo non è necessario. Qualsiasi sistema per dagli una corretta alternanza giorno-notte è sufficiente. Ovviamente per ottenere i migliori risultati estetici in acquario, una buona luce led per le piante è la scelta più semplice, magari collegata ad un timer automatico per non doversene mai preoccupare.
Un’altro parametro di cui tener conto, in erpetologia, è la temperatura. Per esempio i rettili han bisogno ( spesso ma non sempre ) di riscaldatori, che in alcuni casi possono dover essere anche piuttosto potenti per garantire localmente temperature superiori ai 30 gradi, mentre per gli anfibi in genere è vero il contrario. In particolare con gli urodeli ( salamandre e tritoni ) la difficoltà è mantenere una temperatura sufficientemente bassa durante le caldi estati mediterranee. I famosi Axolotl, per esempio, andrebbero tenuti costantemente ad una temperatura inferiore ai 22 gradi. I Pleurodeles sono una notevole eccezione: tenuti in casa non necessitano di riscaldatore nemmeno negli appartamenti più freddi, e d’estate sono forse i solo tritoni capaci di sopravvivere a oltre 30 gradi ( sempre meglio metterli in una zona il più fresco possibile, ovviamente ).
Infine, quello che potrebbe essere l’aspetto più critico con diversi animali, l’alimentazione. Nel caso dei Pleurodeles è relativamente semplici. Sono animali molto voraci che apprezzano quasi qualsiasi cosa possano mettere in bocca.
Se le larve appena nate hanno bisogno di microorganismi d’acqua prima, e di cibo vivo molto piccolo, come le Daphnia, nelle prime fasi della crescita, una volta metamorfosati la cosa diventa davvero semplice.

Personalmente ho nutrito i miei Pleurodeles sopratutto con cibo congelato (in particolare larve di Chironomus, un tipo di moscerino, o più raramente di Chaoborus, anch’esso un moscerino, oppure, ancora, Artemia salina). Ad un certo punto ho iniziato a introdurre anche cibo vivo come lombrichi, tubifex, altri vermi come i Lumbriculus oppure le larve di Chironomus e di Chaoborus di cui sopra altri. Un buon negozio di acquari dovrebbe essere in grado di fornire entrambe queste alternative. Ultimamente invece, sopratutto con gli individui grandicelli abbiamo introdotto anche del cibo secco. Abbiamo provato alcune marche e il cibo formulato per Axolotl della ( giuro non mi paga nessuno per scriverlo 😉 ) JBL, il NOVO LOTL, in particolare taglia M, sembra essere particolarmente apprezzato. Non hanno necessità di mangiare in continuazione. Sono molto voraci e quanto più gli si dà più mangerebbero. Personalmente credo che due o tre volte la settimana sia una quantità più che sufficiente. Inoltre, possono restare senza cibo in caso di assenze prolungate ( io eviterei di abbandorarli più di 10 giorni consecutivi ). Comunque, la possibilità di usare cibo secco in cubetti permette facilmente di aggiungere un distributore automatico.